Agcom, varata la delibera sulle frequenze per le Tv locali

Il provvedimento, approvato con l’astensione del presidente Cardani e del consigliere Nicita, rende disponibile la capacità trasmissiva delle nuove reti ai fornitori di servizi media locali. L’authority: “Un passo per risolvere le interferenze con l’estero e garantire agli editori i loro diritti”

di A.S.
La delibera per la pianificazione delle frequenze televisive attribuite a livello internazionale all’Italia e non assegnate a operatori di rete nazionali, come previsto dalla legge di stabilità 2015, è stata adottata dal Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Con il provvedimento n. 402/15/CONS Agcom “rende disponibile – si legge in una nota dell’authority – la capacità trasmissiva delle nuove reti ai fornitori di servizi media in ambito locale che saranno, per espressa previsione di legge, selezionati sulla base di graduatorie regionali”. La delibera non è però passata in consiglio all’unanimità: durante il voto si è registrata l’astensione del presidente Angelo Marcello Cardani e del consigliere Antonio Nicita.

La soluzione adottata dall’Autorità, spiega Agcom, ha tenuto conto tra l’altro, della rapidità ed effettività dei tempi di entrata in esercizio delle nuove reti e della minore necessità di investimenti, “limitati ai vincoli tecnici stabiliti dalla pianificazione per assicurare la compatibilità tra le diverse reti”.

“In linea con tale scelta – prosegue il comunicato – il riuso della medesima frequenza è previsto in Aree non confinanti, al fine di evitare interferenze, assicurando al contempo elevati livelli di copertura e l’incremento di capacità trasmissiva di ogni singola rete locale (fino a 10 canali). La capacità di trasporto delle nuove reti si aggiunge a quella che gli operatori di rete locali già esistenti dovranno mettere a disposizione dei fornitori di contenuti”.

A quanto risulta a CorCom alle Comunicazioni ci si attendeva un provvedimento diverso. Proprio la scelta di escludere dalla pianificazione le frequenze a rischio interferenza tra regione e regione, sarebbe un punto controverso della delibera, perché ridurrebbe in modo sostanziale la porzione di spettro a disposizione delle Tv locali che decideranno di abbandonare le frequenze interferenti con l’estero.  Proprio ieri il sottosegretario Antonello Giacomelli aveva detto: “Ci aspettiamo che Agcom pianifichi le frequenze in tutte le regioni e non a macchia di leopardo e ho massima fiducia sul fatto che l’Autorità sarà impermeabile alle pressioni delle emittenti nazionali e si muoverà in sintonia con il governo”.

“La delibera rappresenta un tassello fondamentale di un processo a più fasi che vede collaborare Agcom e Ministero dello Sviluppo economico per raggiungere – conclude il comunicato Agcom – gli obiettivi fissati dalla legge: risolvere il contenzioso internazionale dovuto alle interferenze con i Paesi confinanti e garantire agli editori locali il diritto ad essere trasportati”.

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DTT: Vero Tv interrompe le trasmissioni sine die

Vero Tv, canale nazionale della Guido Veneziani Editore specializzato in prodotti soap opera, dal 24 giugno ha interrotto le trasmissioni sull’identificatore LCN 55 del digitale terrestre ed attualmente prosegue sul web.
Nato l’11 giugno 2012 come canale generalista, diretto da Tania Belli, inizialmente si era dotato di un palinsesto costituito da sette ore di diretta al giorno con 15 format giornalieri, dal talk show al factual con personaggi noti del mondo dello spettacolo. Il 10 agosto 2012, Vero Tv realizza una joint venture con Capri Gourmet e con la nuova denominazione Vero Capri passa alle telenovelas, ma nemmeno un anno dopo, nel febbraio 2013, per motivi finanziari elimina le dirette e si disimpegna da tutti i contratti di collaborazione. Questa la comunicazione apparsa (con una forma lessicale alquanto discutibile) su un fans group di Vero:  “Avviso per i tanti messaggi che riceviamo in posta. Siete talmente tanti che non riusciamo a rispondervi a tutti. Possiamo dirvi che per il momento Vero TV è sospeso. Non sappiamo se ritornerà ma se dovesse tornare magari potrebbe tornare in veste di un canale nuovo. C’è stato risposto un “forse” sul progetto, non ci resta che attendere. Seguite intanto le puntate qui. O in TV o qui in pagina gestita dal Fans club del canale, riuscirete a vedere le puntate conclusive. Dateci tempo. Grazie a tutti!”. (R.R. per NL)

DTT, LCN: a settembre attesa sentenza Consiglio di Stato sui canali 8 e 9

La riscrittura del primo blocco di numerazione automatica del telecomando del primo arco di numerazione riservato ai nazionali potrebbe avvenire entro fine anno e potrebbe determinare effetti a cascata sulle altre assegnazioni del secondo blocco (dove dovrebbero trovare posto gli esclusi del primo).
A settembre/ottobre il Consiglio di Stato dovrebbe infatti pronunciarsi sull’assegnazione dei canali 8 (MTV di Viacom, in trattativa con Sky) e 9 (DeeJay Tv, acquisito da Discovery), oggetto del noto ricorso promosso dalla tv locale pugliese Telenorba (secondo la quale i due appetibilissimi numeri dovrebbero essere appannaggio delle più ascoltate tv locali ex analogiche), discussa il 2 luglio. Ricordiamo che la complessa vicenda giudiziaria ha visto la nomina di un commissario ad acta in sostituzione dell’inadempiente Agcom a riguardo della revisione del Piano di numerazione LCN. (E.G. per NL)

TELEUROPA NETWORK ANNUNCIA IL LICENZIAMENTO DI UNDICI DIPENDENTI

RENDE – “L’emittente televisiva cosentina Teleuropa ha attivato la procedura di riduzione del personale (ai sensi dell’art. 4 e 24 della legge 223/91) che prevede il licenziamento collettivo di 11 degli attuali 22 dipendenti in servizio nella sede di Contrada Cutura di Rende. L’azienda, operante nel settore dal 1992, imputa la decisione alla ‘situazione finanziaria estremamente grave, con gravissimo rischio occupazionale, in caso di fallimento e chiusura definitiva”. Lo riferisce un comunicato diffuso dal segretario del Sindacato dei giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta esecutiva dell’Fnsi.

Teleuropa srl, si aggiunge, “lamenta un notevole allungamento dei tempi di incasso dei crediti e della posizione debitoria che ha, di fatto, creato una notevolissima crisi di liquidità che ha portato ormai al deterioramento dei rapporti con il personale dipendente e con i fornitori di materie prime e servizi che attendono da diversi mesi i pagamenti delle loro competenze. A questo, l’azienda aggiunge la disdetta o, comunque, il notevole ridimensionamento degli investimenti pubblicitari sull’emittente con “conseguente drastica contrazione dei fatturati previsti”. A giudizio di Teleuropa, afferma ancora Parisi, “ogni altra soluzione, pur astrattamente ipotizzabile, appare del tutto impraticabile in concreto.

In particolare, afferma l’azienda – riferisce ancora Parisi – non appare in alcun modo praticabile la strada del ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria e/o contratti di solidarietà, del tutto incompatibile con la natura strutturale e definitiva dell’esubero, derivante da un’insindacabile (ma certamente necessaria ed opportuna, anzi inevitabile) scelta imprenditoriale di ridimensionamento dell’attività aziendale, con correlativo e necessariamente proporzionale ridimensionamento degli organici. Non è altresì possibile – sostiene ancora Teleuropa srl – collocare i lavoratori in esubero presso altre unità produttive, non avendo la società altre unità produttive oltre quella menzionata.

Singolare, dunque, l’affermazione secondo cui ‘la società ricercherà responsabilmente, nel corso dell’esame congiunto con le organizzazioni sindacali, ogni possibile misura volta a fronteggiare le conseguenze sul piano sociale dell’attuazione del piano di riduzione del personale’, la cui esecuzione, a giudizio dell’azienda, ‘avverrà presumibilmente entro il mese di luglio-agosto 2015′“. “Nel piano predisposto dall’azienda – aggiunge Carlo Parisi – gli 11 esuberi vengono individuati in 2 impiegati receptionist su 2, 2 montatori su 3, 2 operatori di ripresa su 3, un operatore di emissione su 2, 2 tecnici mixer video su 4 e 2 giornalisti su 7. Escluso dal piano il direttore Attilio Sabato, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, del quale è “coordinatore del Gruppo di lavoro piccola editoria.

Identica situazione a Telestars, l’emittente televisiva che ha sede nella stessa struttura di Teleuropa, nonostante la formale distinzione delle due persone giuridiche che, comunque, sono in parte identiche e complementari. Una delle tre giornaliste in servizio, Patrizia De Napoli, assistita dal Sindacato Giornalisti della Calabria, il 19 maggio scorso si è, infatti, dimessa per giusta causa rivendicando il pagamento di otto mensilità, della tredicesima, dell’indennità del mancato preavviso e del Tfr, denunciando ‘il grave inadempimento del datore di lavoro’. Un epilogo – afferma ancora Parisi — purtroppo, previsto da tempo, nel quale non poche responsabilità hanno coloro i quali, invece di prendere in seria considerazione le proposte avanzate dal Sindacato dei giornalisti sin dal 2011, finalizzate all’attivazione degli ammortizzatori sociali, hanno trascinato i giornalisti in sciagurate scelte che hanno finito per calpestare la loro dignità umana e professionale.

Scelte – dice ancora Parisi – assolutamente non condivise dal Sindacato che hanno visto i giornalisti prima rinunciare dalla sera alla mattina al contratto nazionale Fnsi-Fieg, passando al depotenziato Fnsi-Aeranti-Corallo, poi addirittura alla trasformazione dello stesso da full-time a part-time. Contro il parere del Sindacato, che ha assistito l’unico giornalista che, all’epoca, ha avuto il coraggio di opporsi, prima di lasciare l’emittente recuperando comunque tutte le spettanze dovute”. “Se, invece, di ostentare solidità a scapito dei dipendenti, che hanno raggiunto le dieci mensilità arretrate non corrisposte, Teleuropa avesse scelto per tempo la strada degli ammortizzatori sociali – conclude Parisi – oggi forse lo scenario sarebbe diverso. Qualcosa, per fortuna, è comunque, cambiata: i lavoratori non hanno dato credito a chi ha tentato di convincerli a dimettersi volontariamente, entro il 30 giugno, in cambio della rateizzazione degli arretrati e del Tfr in dodici mesi. Non è mai troppo tardi, ma è importante per chi fa informazione ed ha il dovere di rispettare la propria dignità prima di occuparsi di quella degli altri”.

fonte : QuiCosenza

Disturbi ed inesattezze

Di recente su una nota testata locale mi sono imbattuto in quest’articolo nel quale ho avuto modo di notare qualche inesattezza.

All’uopo ho voluto dire la mia attraverso questa mia Mail :

Non facciamo terrorismo psicologico ; abito vicino al campo sportivo da ormai 30 anni e dall’installazione di quell’antenna non ho mai avuto disturbi di alcun tipo sul mio televisore . Tra l’altro su quel ripetitore , essendo tim , non è attiva la cella LTE che effettivamente potrebbe dare fastidio a chi non è dotato di apposito filtro ed è attiva su frequenze al di fuori della banda TV . L’unica che potrebbe dar fastidio è la Vodafone che ha attivo il servizio LTE ma è da tutt’altra parte.
Il problema è molto più lontano , direi anche fuori regione ; i segnali che disturbano la normale visione in tutta la piana di Gioia Tauro arrivano dal Lazio , che a causa del fenomeno della propagazione arrivano a disturbare i segnali locali.

Per quel che riguarda il pacchetto dei canali generalisti Rai (1-2-3) la soluzione è semplice , basta installare un antenna in VHF verso Gambarie che permette di ricevere questo pacchetto sulla frequenza 177,5 Mhz (VHF 5 Gambarie) e 205,5 Mhz (VHF 9 Palmi).
Finora io e la mia vicina al quale ho rifatto personalmente l’antenna (abitiamo a 50 metri dal ripetitore telefonico in oggetto) non abbiamo perso un solo secondo delle trasmissioni RAI.

Segnalo questi articoli :

Propagazione fuori stagione

Il ritorno di Channel 24 (LCN130) sul mux ReteA2 e problemi di propagazione.

Caldo e solleone fan rima con propagazione

Festival della propagazione


http://www.diariotv.it/2012/07/29/col-caldo-ed-il-solleone-ecco-che-torna-la-propagazione/

Inoltre , aggiungo adesso che basterebbe semplicemente aggiungere un semplice filtro LTE , che aiuta comunque a filtrare i disturbi provenienti dal nuovo servizio 4G dei vari operatori.

Andrea , diariotv.it