Forse è la volta buona. Della collocazione sul mercato dei preziosi asset quale fornitore di servizi media audiovisivi nazionale con associati importanti logical channel number (LCN) abbiamo parlato in molte occasioni su queste pagine.Stavolta, però, potremmo esserci; perlomeno per quanto concerne le numerazioni 45 e 55, che rumors di settore vorrebbero in procinto di accasarsi presso la Sony Pictures Television (l’editrice di Axn, per intenderci). L’accordo potrebbe essere sottoscritto entro domani, oppure al più tardi entro la prima settimana di gennaio e la cifra, secondo il quotidiano Italia Oggi, che ha confermato la trattativa, si aggirerebbe sui 12 mln di euro per entrambi gli LCN. Più oscura invece la negoziazione per l’importante LCN 20, che vedrebbe impegnato un “importante gruppo televisivo” (Sky? Discovery? Mediaset? Viacom?) pronto a sborsare una somma di 14 mln di euro. Tuttavia, l’alienazione delle autorizzazioni nazionali più importanti, se da una parte risolverebbe molti problemi finanziari alla società titolare, ne precluderebbe lo sviluppo dell’attività editoriale in ambito nazionale, posto che i restanti titoli all’esercizio non risultano collocati in archi o blocchi particolarmente appetibili (fatto salvo il 66). (E.G. per NL)


La famiglia Berlusconi spiega che non intende cedere: ”Io, mio padre e la mia famiglia non arretriamo di un passo. Noi siamo qui e qui rimaniamo”Si fa sempre più dura la battaglia tra Mediaset e Vivendi con il gruppo di Vincent Bolloré che ha annunciato di tenere oltre il 25% del capitale e che l’obiettivo è di arrivare al 30%. Ma la famiglia Berlusconi spiega che non intende cedere: ”Io, mio padre e la mia famiglia – assicura l’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi nel consueto brindisi natalizio con i dipendenti – non arretriamo di un passo. Noi siamo qui e qui rimaniamo”. Anche il fondatore, Silvio Berlusconi, ostenta sicurezza e si è detto “sereno” sulla scalata. Dapprima con una battuta: “Vuole che alla mia età ci sia qualcosa che ancora mi preoccupa?”, ha dichiarato. Poi entrando nel merito: “Molti nostri soci – ha aggiunto – vogliono difendere il principio di italianità del primo gruppo di comunicazioni italiano: per questo motivo sono abbastanza sereno”. Esposto all’AgCom Il Cda di Mediaset, riunitosi nel pomeriggio di ieri, ha deliberato di presentare esposto all’AgCom in cui segnala l’illegittimità della condotta di Vivendi “in violazione della disciplina di settore” e in particolare “dell’art. 43 comma 11 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici”, (è l’articolo sulle posizioni dominanti) oltre al “possibile ostacolo alle strategie di sviluppo di Mediaset in ragione del collegamento incrociato con Telecom Italia”. Alfano: molto preoccupato, vicenda riguarda sistema italiano Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, si è detto “molto preoccupato” per le mosse di Vivendi su Mediaset. “Questo è qualcosa che riguarda tutto il sistema italiano, e non solo una società” ha detto Alfano, che parlava in una conferenza tenuta a Parigi con il suo omologo francese Jean-Marc Ayrault.
Un nuovo comunicato stampa telegrafico della francese Vivendi annuncia il raggiungimento di quel 20% del capitale Mediaset che era l’obiettivo annunciato del gruppo solo tre giorni fa; adesso, la media company guidata da Vincent Bolloré, può entrare nel cda del Biscione.
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