Cattaneo spiazza il governo: “Subito la gara per la banda 700 Mhz”

L’Ad di Telecom Italia: “Siamo pronti anche se la data fosse prima del 2020”. Se il governo ha bisogno di soldi “metta subito le frequenze a disposizione degli operatori Tlc: certo anche gli altri devono essere pronti”

di R.C.
Banda 700 Mhz, si cambia scenario. Le Tlc si fanno avanti prenotandosi, contrariamente a quanto successo finora, per la “preziosa” fascia di frequenze necessaria allo sviluppo della banda larga mobile. Meglio: si fa avanti Telecom Italia. “Siamo pronti anche se fosse prima del 2020” ha detto l’Ad Flavio Cattaneo ieri nel corso dell’audizione in Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato. Un messaggio preciso rivolto al governo che proprio ieri ha incassato la benedizione della Ue sulla possibilità di rinviare di due anni (dal 2020 al 2022) la liberazione della fascia di spettro radio dalle emittenti che le occupano per intero. Ma certo quella di mettere all’asta le frequenze (anche se occupate come hanno fatto in Francia) “è una scelta governativa e se il governo ha bisogno di soldi metta subito le frequenze a disposizione degli operatori”. Di suo, Telecom Italia può già contare su una “postazione” nella fascia 700Mhz grazie a Persidera, l’operatore di rete di proprietà al 70% di Telecom e al 30 del gruppo l’Espresso: anche se si tratta di frequenze la cui destinazione d’uso è la Tv.

All’interno dell’azienda, dice Cattaneo, a questo proposito “sono in corso riflessioni”. E certo se Telecom è pronta a mettere le mani alle frequenze anche gli altri operatori Tlc “devono essere pronti“. Un importante cambio di passo nel panorama finora prefigurato: c’era anche il disinteresse delle Tlc italiane alla banda 700 Mhz fra i motivi addotti dall’Italia per chiedere alla Commissione Ue di poter ritardare la liberazione della 700 Mhz: disinteresse delle Tlc a metter mano al portafogli per una nuova gara frequenze dopo quella salatissima per le 800 Mhz. Oltre al disinteresse dei broadcaster, Mediaset e Rai in primis. E alle difficoltà di poter procedere immediatamente alla grande manovra voluta dalla Ue per le “specificità” del mercato italiano sovraffollato da emittenti e ancora molto indietro sul coordinamento internazionale anti-interferenze.

Ieri il Consiglio Ue delle Tlc ha adottato un “approccio generale” sulla proposta di decisione che punta allo sviluppo dei servizi su banda larga. “La banda 700Mhz – dice il Consiglio – che offre alte velocità e copertura estesa, dovrà essere resa disponibile per banda larga mobile entro il 2020. I servizi di broadcasting rimarranno primari nella banda sub-700 Mhz almeno fino al 2030”.

“L’Italia ritiene che le reti di banda ultra larga siano chiave per la comunicazione e l’informazione – ha detto il sottosegretario alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, intervenendo a Bruxelles – ma per sviluppare e averle pienamente funzionanti “pensiamo che l’Unione debba promuovere investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture digitali a prova di futuro, perché gli investimenti privati non bastano”. Quanto alla gestione dello spettro delle frequenze, a detta di Giacomelli “poiché parliamo di risorsa limitata, l’unico modo non può che essere un accesso flessibile”. Da qui l’invito italiano affinché “tutti gli Stati collaborino per armonizzare l’uso delle frequenze e aumentare la flessibilità”.

Inoltre il sottosegretario ha specificato che la maxi-licenza assegnata alle Tv – scade nel 2032 – non costituisce un problema: “Il fatto che ci siano contratti che vanno oltre la data del 2020-2022 è pienamente gestibile”.

“L’apertura della banda 700 Mhz alla banda larga mobile è un passo importante verso la messa a disposizione di banda larga per ogni europeo – ha detto Henk Kamp ministro olandese per l’Economia -. Internet veloce non è centrale solo per lo sviluppo economico in Europa, ma anche per la vita quotidiana dei cittadini. Questa e altre misure renderanno accessibile Internet veloce in Europa entro il 2020″.

Vivendi-Mediaset, in rampa di lancio la nuova piattaforma on demand

Il servizio pronto a partire nel 4° trimestre 2016 in Germania. La scelta geografica un escamotage per dribblare le regole francesi sull’eccezione culturale ed evitare il contributo al fondo nazionale per l’audiovisivo

di Andrea Frollà
Muoverà i primi passi sul web il grande gruppo di produzione e distribuzione di contenuti dell’Europa ‘latina’ a cui Vivendi vuole dare vita. Secondo quanto rivela il quotidiano Le Figaro, il gruppo guidato da Vincent Bollorè, in ottica di creazione dell’ormai famosa piattaforma anti-Netflix paneuropea, sta lavorando a un servizio internazionale di video on demand a pagamento che integri le piattaforme del gruppo francese con quelle di Mediaset.

Il nuovo servizio dovrebbe essere pronto a partire per il quarto trimestre dell’anno. Non dalla Francia, bensì dalla Germania, dove Vivendi controlla la piattaforma Watchever. Così facendo, almeno all’inizio l’emittente non dovrà sottostare alle rigide regole di Parigi sull’eccezione culturale, ovvero l’obbligo di dare spazio a una determinata quantità di contenuti di produzione nazionale. Né versare l’oneroso contributo al fondo per il sostegno all’audiovisivo, imposti anche alle piattaforme digitali nonostante le forti pressioni dei provider di telecomunicazioni negli anni scorsi.

Il progetto di Bollorè, sottolinea il quotidiano francese, prevede poi di espandere il progetto alla Francia, usando la piattaforma CanalPlay, e poi a Italia e Spagna, usando in particolare il portale Infinity del gruppo Mediaset. Per i contenuti, la nuova entità potrebbe contare sugli ampli cataloghi del Gruppo italiano e di StudioCanal, la società di produzione del gruppo Canal+, che saranno poi integrati da una decina di serie nuove all’anno per tre o quattro anni.

Il bacino di abbonati di partenza sarebbe già vicino al milione e mezzo: 600mila portati in dote da Infinity e CanalPlay e 300 da Watchever. Nella sfida a Netflix il canale di Vivendi potrebbe avere inoltre un piccolo, involontario aiuto dalla Commissione europea. A Bruxelles è infatti in discussione la nuova direttiva sui servizi di media audiovisivi, che dovrebbe imporre a tutte le piattaforme video on demand attive in Europa, incluse quelle americane, l’obbligo di dedicare almeno il 20% dello spazio a produzioni realizzate in Paesi dell’Unione. Tra tempi di approvazione e trasposizione nelle legislazioni nazionali, però, le nuove regole non dovrebbero essere attive prima di un anno e mezzo, e potrebbero farsi attendere anche tre anni.

SkyTg24 cambia stile mentre Persidera fa spazio.

Cambio di logo e grafica per SkyTG24 (LCN50) nel mux Rete A1 (UHF44) , con grafiche simili alla versione inglese del canale.
Sky TG24 - 16 giugno - 00.05.43 Sky TG24 - 16 giugno - 00.05.39

Ripristinato il funzionamento del mux VideoCalabria (UHF28) dalla postazione di M.Contessa (CZ).

Aggiunti nel mux ReteA2 (UHF42) i canali TopCalcio (LCN62) e Nuvolari (LNC61) ; i canali rimangono presenti nei mux Timb2 (UHF55) e Timb1 (UHF47) senza LCN.
Rimosso DeejayTV – Nove +1 (LCN109) dal mux ReteA2 , ed inserita una copia di DeejayTV – Nove nel mux ReteA1 (UHF44) con medesima LCN.
NUVOLARI - 08 giugno - 08.47.10 TOP CALCIO - 08 giugno - 08.47.18 Deejay Tv - NOVE - 08 giugno - 08.47.33

Nuvolari (LCN61) viene oggi rinominato in Nuvola61.
NUVOLA61 - 16 giugno - 00.03.55 NUVOLA61 - 16 giugno - 00.03.51

Primi vagiti per la radio in digitale calabrese, nato il primo consorzio DAB del gruppo ADN

1Ottima notizia per gli amanti della radio in digitale ; grazie alla lungimiranza del gruppo A.D.N. che da sempre primeggia nella radiofonia calabrese , sono nati i 2 consorzi del gruppo per le aree di Calabria e Sicilia denominati  ADN DAB 1 Digital Radio e ADN DAB 2 Digital Radio , quali :
Radio Juke Box – Radio Italianissima – Radio Enne Lamezia – Radio Class –Radio Juke Box Italia – Radio Ciak – Radio Ricordi – Radio News 24 – Radio Juke box CS – Radio Simpatia – Radio Net – Radio Piana Lametina

Nel secondo , che sarà disponibile nelle aree di Vibo Valentia , Reggio Calabria , Messina , Catania e Siracusa , saranno presenti 7 emittenti del gruppo ADN ITALIA SPA e 5 del gruppo Siciliano RMB , quali ;
Radio Juke Box – Radio Ciak – Radio Italianissima – Radio News 24 – Radio Class – Radio Simpatia Sicilia – Radio Juke Box Catania – Radio Cuore Catania – Radio fantastica – Radio Sportiva Studio 5 – Radio RMB – Gamma Radio Sud.

Restando al passo coi tempi e , quindi,  sicuramente primi a collegare tra le locali il sistema DAB nel Sud D’italia saranno  il gruppo capitanato da Annibale e Domenico Notaris in Calabria  ed in Sicilia sempre il gruppo ADN insieme al gruppo RMB capitanato da Mimmo e Giuseppe Russo.
Dal lato tecnico  sono già stati predisposti alcuni impianti in attesa di partire con la sperimentazione sulle principali città di  , Cosenza ,  Crotone , Catanzaro , Vibo valentia , Reggio calabria , Messina , Catania e Siracusa in banda VHF , che andranno a coprire inoltre tutto il tratto autostradale Tra Cosenza e Siracusa e molte aree urbane delle province in questione.

Puglia , nuova graduatoria ed effetti per la Calabria.

La recente nuova graduatoria , stilata dal MISE per liberare alcune frequenze interferenti con l’estero nella regione Puglia , sembra aver avuto i suoi effetti anche in Calabria.

Facendo un rapido sunto , ecco quello che succederà (tratto da Millecanali.it)

Per riepilogare le frequenze in UHF che dovranno essere liberate sono le seguenti: ch 21 Delta Tv, che andrà sul ch 29; ch 22 Telefoggia/Telebari/Telerama (andranno sul ch 43); ch 23 Telepuglia Italia/Teleradioerre (andranno sul ch 35); ch 28 Consorzio Mtn (Teledauna/Canale 7/Studio 100), escluso; ch 31 Consorzio A 21 (Canale 21 Napoli/Tele A), rottamato; ch 33 Mux Telenorba 3, rottamato; ch 34 Mux Radio Norba Television, escluso; ch. 41 Consorzio TBM, rottamato; ch 45 Antenna Sud/Teleblu (andranno sul ch 39); ch 51 Teleregione Color, rottamato; ch 53 Consorzio Dehon Network, escluso; ch 59 TN8 Telenorba (andrà sul ch 46)…

Le frequenze in UHF che risulteranno attive dopo il riordino dettato dal Ministero saranno invece queste: ch 24: nuova frequenza da assegnare; ch 27: attualmente c’è TN7 Telenorba e resterà su questa frequenza; ch 29: Delta Tv, al posto dell’escluso Consorzio DVBT; ch 35: Telepuglia Italia/Teleradioerre, al posto della rottamata 7 Gold Puglia; ch 39: Antenna Sud/Teleblu, al posto del rottamato Consorzio Ottagono (Telesveva); ch 43 Telefoggia/Telebari/Telerama, al posto della rottamata Telepuglia 9; ch 46 TN8 Telenorba, al posto dell’escluso Canale Italia; ch 58 nuova frequenza da assegnare; ch 60 nuova frequenza da assegnare…”.
Per chiudere davvero, “le frequenze in UHF che saranno spente (in Puglia) sono: 21, 22, 23, 28, 31, 33, 34, 41, 51, 53 e 59”.

In soccorso agli operatori  che dovranno liberare le frequenze entro luglio o che vogliano diventare operatori di rete , nella regione Puglia il Mise ha istituito una gara per ottenere altre 3+1 frequenze con autorizzazione quadriennale , rinnovabili di anno in anno fino ad altri 4 mentre le domande dovranno pervenire al Mise entro e non oltre il 10 giugno ; chiunque raggiungerà una posizione utile in graduatoria otterrà le frequenze UHF 24 , 58, 60 e qualora non bastassero , anche  la VHF 7.
Questa gara è inoltre disponibile per altre regioni con una o due frequenze (per la Calabria la UHF58) .

Chi ne beneficerà in Calabria di queste frequenze spente in Puglia  , non avendo più problemi nell’alto-ionio calabrese (interferenze che  arrivavano a volte fino a Cirò Marina) saranno quindi gli operatori Calabresi che in zona trasmettono su queste frequenze : 21, 22, 23, 28, 31, 33, 34, 41, 51, 53 e 59 , ossia :
21 CalabriaUno
22 RTI
28 VideoCalabria
33 ReteAzzurra
34 Telespazio TV 2
51 Telespazio TV 1
53 Calabria TV
59 Canale Italia 2